Parte domani l’ambizioso progetto Tech4Inclusion di Hackability, la non profit innovativa nata a Torino nel 2016 con l’obiettivo di mettere il design e la tecnologia al servizio dell’autonomia, realizzato grazie al sostegno di Fondazione CRT.
Il progetto porterà design e stampanti 3D nelle unità spinali di Torino, Alessandria e Novara. Si tratta di una piccola rivoluzione: è la prima volta in Italia che il personale sanitario delle unità spinali è messo in condizione di realizzare e condividere soluzioni come forchette, spazzole, pomelli o contenitori, studiati per le esigenze delle persone con disabilità, partendo da un disegno digitale che può essere facilmente modificato e diventare in pochi minuti un oggetto.
Un lavoro che fino a oggi è stato eseguito attraverso la modellazione manuale delle termoplastiche e richiede tempi lunghi e dispendio di energia.
Domani si inizia dunque, con il primo incontro del workshop di formazione sulla stampa e modellazione 3D: durante training ed esercitazioni pratiche, i volontari dI Hackability, quasi tutti maker, designer e giovani studenti e studentesse del Politecnico di Torino, insegneranno alle persone coinvolte a immaginare, progettare e disegnare in modellazione nuovi oggetti, nonché a trasformare in file digitali gli oggetti già in uso. Le materie toccate saranno il design thinking, la modellazione 3D, il disegno tecnico vettoriale, la fabbricazione digitale, la stampa, i materiali, l’uso dei software di stampa. Saranno anche realizzati i file stampabili di una quindicina di oggetti, poi archiviati in cloud e quindi condivisi in open source, pronti ad essere usati o modificati da altri.
La prima stampante ad alta tecnologia, sviluppata apposta da Deltacomb per Hackability e finanziata dalla campagna di crowdfunding di ‘Viaggio Italia’ è già pronta e sarà consegnata all’unità spinale del CTO di Torino entroaprile non appena le condizioni sanitarie lo permetteranno. Altre macchine saranno consegnate alle unità riabilitative di Alessandria e Novara.
Il workshop coinvolgerà circa 50 terapisti occupazionali che dovranno apprendere la tecnica della modellazione e della stampa 3D. Gli incontri avverranno sia online che in presenza e dureranno da marzo a luglio. Parallelamente saranno realizzati dodici tutorial rivolti al mondo della disabilita per la formazione asincrona a distanza, che poi saranno messi a disposizione di tutti in Creative Common (CC-by sa). Tra un anno, Hackability punta anche a rilasciare una stampante 3D “Accessibile” alle persone con disabilità, formando anche loro alla creazione di oggetti per migliorare la loro autonomia nella vita quotidiana e nei percorsi di riabilitazione.
“L’idea di Tech4inclusion è nata come sempre da basso parlando con le persone con disabilità, con i caregiver, con il personale medico– spiega Carlo Boccazzi Varotto, coordinatore di Hackability – Ci hanno raccontato, loro, come gran parte dei terapisti occupazionali italiani, per realizzare piccoli presidi personalizzati utilizzi, ancora, la termoplastica, una plastica modellabile auto indurente estremamente costosa e che permette di realizzare solo pezzi singoli. Tech4Inclusion vuole favorire l’adozione di nuove soluzioni tecnologiche, ma anche di coinvolgere i pazienti nella realizzazione delle soluzioni”.