Tech your future

Tech your Future è il progetto realizzato da Generation Italy e sostenuto dal Fondo per la Repubblica Digitale per formare ed accompagnare al lavoro 333 giovani, provenienti da tutto il territorio nazionale, grazie ad una metodologia formativa e un’organizzazione consolidate. Studenti e studentesse saranno suddivisi in 13 classi: per ciascuna classe sono previsti 3 mesi di formazione full-time, seguendo un programma che include tematiche tecniche e soft. Nei successivi 3 mesi verrà promossa un’azione di inserimento lavorativo a favore dei partecipanti, tramite attività di placement e sostegno all’occupazione.

Offerta formativa

Gli studenti saranno formati su una di queste 4 professioni: Sviluppatore Java, Sviluppatore Salesforce, Sistemista e Analista Cybersecurity, Data Engineer. Tutti i percorsi saranno divisi in sessioni che abbinano alle materie tecniche anche momenti di mentorship e sviluppo di competenze complementari. Tutti i corsi si svolgeranno online secondo la formula full-time (9:00-18:00).

  • Junior Java Developer (14 settimane): sviluppo di applicazioni software e di gestione dei servizi web. Vengono approfondite le principali tipologie di applicazioni server e i framework maggiormente utilizzati.
  • Junior Salesforce CRM Developer (15 settimane): sviluppo e personalizzazione del CRM per semplificare e rendere efficace la comunicazione con clienti e stakeholder.
  • Sistemisti e Analisti Cybersecurity (15 settimane): tecnologie CISCO per la configurazione della sistemistica delle macchine (CCNA), degli apparati di rete e delle componenti applicative, della configurazione e la gestione di reti informatiche e di telecomunicazioni. Includerà anche la gestione di minacce informatiche all’interno dei Security Operations Center.
  • Junior Data Engineer (15 settimane): raccolta, gestione, modellazione, sistematizzazione e visualizzazione dei dati provenienti da diverse fonti. Include anche programmazione Python per la costruzione e gestione di database, database relazionali e non relazionali, strumenti di versioning e di data visualization (Power Bi).

 

Per informazioni e approfondimenti https://italy.generation.org/generation-tech-your-future/

Il Fondo per la Repubblica Digitale

Il Fondo per la Repubblica Digitale – nato nell’ambito degli obiettivi di digitalizzazione previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e del Fondo Nazionale Complementare (FNC) e istituito con il decreto-legge del 6 novembre 2021 – è una innovativa partnership tra il pubblico e il privato sociale: tra il Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale e il Ministro dell’economia e delle finanze da una parte e dall’Acri, l’Associazione delle Fondazioni e delle Casse di risparmio dall’altra. Il Fondo ha come obiettivo l’aumento di quelle competenze fondamentali per completare la transizione digitale del Paese e per questo sosterrà progetti di reskilling e di upskilling digitale di persone ai margini del mercato del lavoro con un particolare focus su NEET, donne, disoccupati ed inattivi. In via sperimentale per cinque anni (fino al 2026) il Fondo stanzia un totale di 350 milioni di euro. Sarà alimentato da versamenti effettuati dalle Fondazioni di origine bancaria, alle quali sarà riconosciuto un contributo, sotto forma di credito d’imposta (pari al 65% per gli anni 2022 e 2023 e al 75% per gli anni 2024, 2025 e 2026). Il Fondo pone un forte accento sulla valutazione d’impatto dei progetti finanziati. La valutazione mira ad individuare quei progetti che si dimostreranno più efficaci ed efficienti nell’accrescimento delle competenze digitali e nell’occupazione effettiva dei beneficiari. La valutazione di impatto è affidata al Comitato scientifico indipendente presieduto dalla professoressa Raffaella Sadun

Nell’ambito del Fondo sono stati sinora promossi due bandi, “Futura” e “Onlife”, dedicati ad accrescere le competenze digitali delle giovani donne e dei NEET.

Il contesto italiano

In Italia, 26 milioni di persone non hanno competenze digitali di base. Si tratta del 54% della popolazione italiana tra i 16 e i 74 anni, rispetto al 46% della media Ue. L’Italia è così al 18esimo posto su 27, secondo i dati della Commissione europea (Digital Economy and Society Index – DESI). La bassa percentuale di cittadini con competenze digitali è solo la punta dell’iceberg di ritardi più ampi. Il gap italiano è infatti maggiore nei sottocomponenti dell’indice DESI di problem solving skills (69% in Italia vs. 79% in UE) e di information and literacy skills (71% in Italia vs. 80% in UE). I dati mostrano quindi che il fenomeno italiano di basse competenze digitali si innesta in un contesto di mancanza di conoscenze più esteso che comprende abilità cognitive complementari, dette anche soft skills. Questo ritardo produce un impatto sulla reale “cittadinanza digitale”, sull’accesso ai servizi della pubblica amministrazione da parte di tutti i cittadini e rappresenta anche un freno allo sviluppo del Paese. Inoltre, entro il 2024, le imprese avranno bisogno di circa 1,5 milioni di lavoratori con competenze digitali di base (dati Unioncamere e ANPAL) e secondo uno studio di Deloitte in collaborazione con SWG, quasi un’azienda su quattro non trova i profili professionali STEM di cui ha bisogno. In questo scenario intende intervenire il Fondo per la Repubblica Digitale mutuando la positiva esperienza del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, pioniera partnership pubblico-privato sociale.

Per approfondimenti consultare il sito https://www.fondorepubblicadigitale.it/