In viaggio nell’Erbario di Torino

Fino al 15 di ottobre, presso l’Orto Botanico dell’Università di Torino, è possibile visitare la mostra “In viaggio con la macchina del tempo: l’Erbario dell’Università di Torino – Leggere i cambiamenti ambientali attraverso le collezioni d’erbario, dall’età dei lumi alla digitalizzazione”, organizzata nell’ambito del progetto HERB-TO-CHANGE con il sostegno di Fondazione CRT.

Il progetto HERB-TO-CHANGE, sviluppato dal Dipartimento di Scienze della Vita e Biologia dei Sistemi con il sostegno di Fondazione CRT e con la partnership di Regione Piemonte (settore “Sviluppo sostenibile, biodiversità e aree naturali” della direzione “Ambiente, energia e territorio”) e altri enti territoriali, ha avviato nel 2021 il processo di digitalizzazione delle collezioni dell’Erbario torinese, che con circa un milione di reperti sono testimonianza degli studi in ambito botanico dalla fine del XVII secolo a oggi. La mostra, a cura del responsabile scientifico del progetto, prof. Favero Longo, e della conservatrice dell’Erbario, dott.ssa Guglielmone, svela storia e collezioni dell’Erbario, patrimonio insostituibile per la conoscenza del territorio piemontese e valdostano, delle sue risorse e dei cambiamenti ambientali che hanno segnato gli ultimi due secoli.

Allestita all’Orto Botanico (viale Mattioli 25), la mostra è aperta dal lunedì al venerdì (ingresso gratuito in orario 9-18), al sabato mattina (ingresso gratuito su prenotazione con visita guidata della mostra e dell’erbario, alle ore 10.30), sabato pomeriggio (ingresso con il biglietto dell’Orto botanico in orario 15-18) e domenica (ingresso con il biglietto dell’Orto botanico in orario 10-13, 15-18). Nella splendida cornice del giardino, un percorso di testi e immagini guida il visitatore alla scoperta dell’Erbario come archivio storico, ma anche come potente strumento della ricerca scientifica attuale su tematiche centrali per la comprensione e la gestione dei cambiamenti ambientali. Nell’originale allestimento dell’ ‘Erbario sospeso’, ideato per l’esposizione prolungata di fogli d’erbario in esterno, esemplari raccolti a partire dal ‘700 entro i confini dell’odierna area urbana torinese raccontano trasformazioni del territorio e cambiamenti nella biodiversità vegetale (ad es. perdita di habitat, estinzioni locali, invasione di specie esotiche), con focus sugli ambienti fluviali. Ricostruzioni delle postazioni di lavoro di botanici impegnati nello studio di piante e licheni illustrano al visitatore le procedure per l’allestimento di un erbario.

Arricchisce la visita la possibilità di accompagnare l’osservazione di alcune specie coltivate nelle aiuole (hortus vivus) con quella di esemplari conservati nell’Erbario (hortus siccus), accessibili tramite QR code grazie al lavoro di digitalizzazione. Proprio relativamente a queste specie, alcuni quesiti stimolano i visitatori più curiosi all’osservazione dei caratteri degli esemplari e alla lettura dei dati di raccolta che li accompagnano, abbracciando botanica e conoscenza geografica e storica del territorio piemontese e valdostano.