Al via Radis: l’arte incontra il territorio

Prende il via Radis, il nuovo progetto quadriennale di arte pubblica promosso e ideato dalla Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT.

La prima edizione 2024 vede la collaborazione tra la Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT e la Fondazione CRC, e ispirandosi alla volontà della nuova presidenza di Fondazione CRT intende far dialogare le collezioni di due grandi istituzioni con il territorio, trasformando in azioni concrete l’idea di patrimonio diffuso che rappresenta una delle sue missioni statutarie.

Il progetto Radis, dal piemontese radis (radice), ha un duplice obiettivo: arricchire il territorio piemontese, borghi e città, con un patrimonio di opere di arte pubblica messo a disposizione della comunità e allo stesso tempo far dialogare tale patrimonio con attività educative, public program e mostre collettive che restituiscano alla visione della collettività parte della collezione della Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT. Il format prenderà il via dalla Valle Stura e verrà replicato in altre aree del territorio piemontese, in collaborazione con le principali Fondazioni bancarie.

La prima edizione del progetto è stata affidata alla curatrice Marta Papini, che ha invitato l’artista Giulia Cenci a intervenire nell’area del Chiot Rosa, nel comune di Rittana (CN). Proprio a Rittana il 12 luglio inaugurerà una mostra collettiva che accoglierà opere della Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT e della Fondazione CRC. Curata da Marta Papini e Leonardo Pietropaolo con Giulia Cenci, la mostra è parte del percorso di avvicinamento alla presentazione della nuova opera, in programma il 5 ottobre 2024.

Con il progetto Radis si apre un nuovo capitolo di Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT e siamo soddisfatti che la nostra iniziativa abbia convinto altre fondazioni a partecipare, a partire da Fondazione CRC” afferma il Presidente di Fondazione CRT Fabrizio Palenzona, “Radis non solo trasforma il territorio piemontese in un laboratorio di produzione artistica, ma porta il prezioso patrimonio della Fondazione fuori dalle mura istituzionali per condividerlo e renderlo di tutti e per tutti”.

Radis unisce arte, comunità e paesaggio in una relazione intensa, fondata sull’incontro fra l’artista e le storie di un luogo e delle persone che lo abitano”, dichiara Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, presidente della Fondazione per l’Arte Moderna e Contempranea CRT. Radis ha il suono di una lingua antica: richiama l’esperienza del radicamento e, insieme, l’idea di crescita, una crescita che intendiamo condividere nello spazio pubblico, intorno alle opere e agli immaginari dell’arte contemporanea. Il progetto inizia in Valle Stura, nel cuneese, e nei prossimi quattro anni si incamminerà verso le altre province del Piemonte, disegnando un nuovo itinerario all’insegna dell’arte, della storia e della contemporaneità, dell’ambiente e di un turismo lento e sostenibile”.

Nel quadriennio 2024-2027 Radis produrrà opere di arte pubblica attraverso un percorso di coinvolgimento attivo di abitanti, enti locali e associazioni. Le nuove produzioni, in dialogo con le storie locali e il paesaggio, contribuiranno a promuovere un nuovo immaginario condiviso e potranno diventare leva per un turismo attento all’ambiente e alla sostenibilità.

La prima edizione del progetto interessa un’area boschiva in Valle Stura, tra il Comune di Rittana e la Borgata Paraloup, in provincia di Cuneo; il luogo individuato da Marta Papini e Giulia Cenci è il Chiot Rosa, una radura costellata da alberi di betulla a 1.200 metri sul livello del mare, un luogo ricco di storia e dall’alto valore simbolico, in quanto ospitò, lì vicino, il primo quartier generale nel cuneese delle bande partigiane di Giustizia e Libertà.

 Collaborare con la Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT alla nascita e allo sviluppo del progetto Radis rappresenta per la Fondazione CRC una conferma dell’importante percorso realizzato sull’arte pubblica e contemporanea in questi anni. Il progetto A Cielo Aperto, promosso nel 2022 per celebrare i nostri 30 anni di vita, e il Bando Distruzione rappresentano iniziative che hanno fortemente caratterizzato il nostro operato e lasciato importanti eredità sul territorio” commenta Ezio Raviola, presidente della Fondazione CRC. “Con il progetto Radis, che parte proprio da Rittana, piccola comunità montana della nostra provincia, molto attiva in ambito artistico, vogliamo riaffermare la centralità dell’arte e della cultura come leva di valorizzazione dei territori, soprattutto di quelli più periferici, e di attivazione delle comunità, con importanti ricadute anche in termini di opportunità di crescita professionale per le giovani generazioni”.

Siamo estremamente felici che la Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT abbia individuato il nostro piccolo paese di Rittana per l’avvio del progetto Radis” afferma Giacomo Doglio, Sindaco di Rittana. “Questo rinsalda il percorso che stiamo compiendo all’insegna dell’arte contemporanea come motore di crescita e sviluppo locale, e conferma come la cultura debba essere di casa ovunque, anche superando limiti e barriere nei confronti delle aree periferiche e marginali come le nostre. Voglio dunque ringraziare di cuore tutti coloro che hanno concepito questo progetto e si stanno prodigando per la sua riuscita“.

Giulia Cenci è stata invitata alla prima edizione di Radis per il suo interesse verso i luoghi al confine tra natura e antropizzazione e la sua ricerca incentrata sulle relazioni tra essere umano, animali e ambiente naturale. Nata a Cortona nel 1988, con all’attivo numerose mostre personali e collettive, tra cui la partecipazione alla Biennale di Venezia nel 2022, Cenci trascorrerà un periodo di residenza a Rittana per scoprire e studiare le vocazioni e le potenzialità del luogo e per iniziare il dialogo con il territorio, i suoi abitanti e le sue abitanti, con il fine di sviluppare un progetto site-specific capace di intrecciare la storia, le tradizioni e le caratteristiche della zona. Nella sua ricerca, l’artista ibrida il mondo umano con quello delle entità non umane, creando installazioni dalle atmosfere post-apocalittiche che sfumano i confini tra naturale e artificiale. Per le sue opere Cenci adotta materiali di riciclo – come gli scarti del sistema di produzione agricola o i rottami delle automobili – o i frammenti di prototipi animali e umani che assembla e fonde in sculture complesse in cui convivono manualità e produzione seriale.

 

Ho mosso i primi passi da curatrice a Torino esattamente dieci anni fa, e sono felice di tornare in Piemonte oggi per curare la prima edizione di Radis,” dichiara Marta Papini. “Per scrivere questo primo capitolo ci siamo spinti fino a 1200 metri sul livello del mare, in una bellissima radura sulle montagne al confine con la Francia, nel comune di Rittana. A Rittana ho trovato l’accoglienza calorosa e appassionata di tutti gli abitanti, a partire dal primo cittadino, il sindaco Giacomo Doglio, che ringrazio per l’entusiasmo con cui ha sposato il progetto. In questo luogo si intrecciano la Storia e molte storie. Sono sicura che entrambe saranno d’ispirazione a Giulia Cenci, l’artista che ho invitato per questa edizione. Ringrazio Giulia per aver accettato un invito che è anche una sfida: realizzare un’opera per la comunità e il territorio che diventerà parte del paesaggio in modo permanente”.

È un grande piacere far parte del progetto Radis, si tratta per me della prima commissione pubblica permanente” dichiara Giulia Cenci. “Sarà un grande impegno lavorare in un’area che racchiude così tante stratificazioni culturali, naturali e territoriali. La storia di questo luogo è particolarmente impattante, in quanto fonda le sue radici nei momenti più bellicosi del nostro Paese, ma allo stesso tempo dimostra una grandissima rigenerazione, evidente nell’attitudine della popolazione locale, oltre che dalla conformazione geografica di grande respiro, che fa del Chiot Rosa un bellissimo luogo di riposo“.

L’opera resterà di proprietà della Fondazione, in comodato permanente al Comune di Rittana. L’edizione 2024 di Radis è solo il primo capitolo di un progetto più ampio che ogni anno vedrà protagonista una diversa provincia piemontese.

Per informazioni: www.radis-crt.it