Una Sacra di San Michele accessibile a tutti. Grazie all’impegno della Fondazione CRT e della Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Torino, il monumento simbolo del Piemonte diventa pienamente agibile.
È in corso alla Sacra di San Michele un importante intervento strutturale che consentirà, entro la primavera del 2026, la piena fruizione del complesso da parte di tutti i visitatori, compresi anziani e persone con disabilità. Il progetto rappresenta il più significativo intervento mai realizzato per garantire l’accessibilità totale dell’Abbazia, riconosciuta monumento simbolo del Piemonte dalla Legge Regionale n. 68 del 1994.
L’intervento si è concretizzato nella complessa operazione di taglio della roccia, propedeutica all’installazione del nuovo ascensore con un investimento che ammonta complessivamente a 400.000 euro.
Il cantiere – avviato nel marzo 2025 – riguarda in particolare il “Monastero Vecchio”, articolato su quattro livelli: il Museo del Quotidiano, la Biblioteca, la Sala Carlo Alberto con il Refettorio, e l’Officina antica, collegata tramite un passaggio all’ascensore esistente nella zona dei ruderi del Monastero Nuovo, che consente la salita alla chiesa sommitale.

I numeri del progetto

Lo scavo ha portato alla rimozione di 55 m³ di roccia e materiali di riempimento, che sono stati rimossi, trasportati con elevatori dedicati e un sistema di smaltimento a più livelli, in un’operazione logistica di grande complessità.
Prima dell’avvio dei lavori, sono stati riprogettati i flussi di accesso per i visitatori e il personale, creati percorsi alternativi e una scala ad hoc per razionalizzare le salite e le discese. La biglietteria è stata spostata all’interno della “Porta di Ferro” per ampliare gli spazi di accoglienza, mentre un ulteriore intervento ha riguardato la ristrutturazione della caffetteria e del bookshop, oggi collocati nei pressi del Sepolcro dei Monaci.
L’intervento in corso rappresenta un passo decisivo verso l’accessibilità universale della Sacra di San Michele, un esempio virtuoso di collaborazione e valorizzazione sostenibile del patrimonio culturale, capace di coniugare tutela, innovazione e inclusione.
Fotografie di Michele D’Ottavio
