Festival dell’accoglienza

Dal 9 settembre al 27 ottobre 2022 ritorna nel capoluogo piemontese l’appuntamento annuale che unisce la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato (domenica 25 settembre), la Giornata della Memoria e dell’Accoglienza (lunedì 3 ottobre), la Giornata Europea contro la Tratta di Esseri Umani (martedì 18 ottobre) e la Giornata Missionaria Mondiale (domenica 23 ottobre).

Il Festival sarà un’occasione per fermarsi a riflettere sui significati profondi del verbo “accogliere”, sulle pratiche formali e informali dell’accoglienza, sugli ostacoli e sulle sfide da affrontare per costruire territori inclusivi e coesi, per valorizzare l’impegno di chi quotidianamente opera a favore di coloro che giungono nel nostro Paese in cerca di un futuro migliore.

Il tema-guida di questa edizione è il cammino: accogliere, quindi, è anche camminare insieme, camminare “con”, come Papa Francesco ha sottolineato nel suo messaggio per la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato 2022: costruire il futuro con i migranti e i rifugiati che vengono a vivere nelle nostre città, per costruire insieme una nuova comunità.

Il Festival si articolerà in 49 appuntamenti – dislocati tra Torino, Chieri e Susa – e vedrà la partecipazione di circa 150 ospiti. Un ricco programma in cui si alterneranno momenti di riflessione, spettacoli teatrali e musicali, conferenze, presentazione di libri, una rassegna cinematografica, incontri di scambio tra giovani, incontri dedicati ai temi della Fede. Non mancheranno alcune iniziative speciali, come l’escursione a piedi sul percorso montano dei migranti che da Oulx cercano di raggiungere la Francia attraverso il confine di Claviere-Monginevro.

“Iniziative così rimettono la persona al centro dell’attenzione delle istituzioni, del mondo economico e della società – commenta Giovanni Quaglia, presidente della Fondazione CRT – ed enti come il nostro devono sentirsi partecipi di questa azione di integrazione. Bisogna riconoscersi negli altri e con gli altri, costruendo alleanze e tramandando l’esempio dei Santi sociali”.

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