Fino a giovedì 31 ottobre il Festival dell’Accoglienza proporrà a Torino e in tutta la regione oltre 100 appuntamenti tra incontri, spettacoli, concerti, workshop, rassegne cinematografiche e mostre fotografiche per una riflessione condivisa sull’inclusione e sulla multiculturalità.
Giunta alla sua quarta edizione, l’iniziativa è promossa dalla Pastorale Migranti dell’Arcidiocesi di Torino e dall’Associazione Generazioni Migranti, in collaborazione con Fondazione migrantes e Opera Barolo e anche con il supporto di Fondazione CRT.
Intitolata Un cammino da fare insieme, l’edizione 2024 si focalizzerà sul ruolo che la cultura riveste nel dialogo e nella formazione tra le identità: “la cultura è un ponte che permette di unire le persone, indipendentemente dalla loro provenienza geografica o dalla loro storia personale” ha spiegato il segretario generale di Fondazione CRT Annapaola Venezia durante la presentazione del Festival a Palazzo Civico “Spesso, integrazione e accoglienza vengono affrontate come emergenze temporanee, quando invece sarebbe necessaria una programmazione più strutturata delle politiche di integrazione, insieme a una vera e propria cultura dell’accoglienza. Il sostegno di Fondazione CRT al Festival mira proprio a diffondere questa cultura”.
In programma oltre 150 testimonianze di coloro che a diverso titolo vivono o hanno vissuto l’accoglienza: attivisti, scrittori, giornalisti, filosofi, artisti, ricercatori, docenti, e volontari delle realtà accoglienti. Tra gli ospiti, anche Davide Demichelis, Gianrico Carofiglio, Gian Carlo Caselli, Elsa Fornero, Carlo Petrini e Gustavo Zagrebelsky.
Tra le novità, la nuova collaborazione con TerraMadre – Salone del Gusto di Slow Food con l’incontro sull’educazione alimentare con Enzo Bianchi e Carlo Petrini il 29 settembre a Parco Dora. La relazione tra cibo e accoglienza sarà al centro anche dell’appuntamento dell’8 ottobre rivolto alle scuole torinesi, alle quali sarà dedicato anche il dialogo sull’accoglienza di Gustavo Zagrebelsky, in programma il 16 ottobre presso l’Auditorium Reale Group.
Gli eventi, che si snoderanno per 45 giorni, si concluderanno a Trieste, tappa dell’edizione 2025 del Festival e a Modena, per il gemellaggio con il Festival della Migrazione.
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Ph Ufficio Pastorale Migranti e Marcos Dorneles.